Hey, ti ricordi di quella volta che hai vissuto in un'idea platonica?

Quando la tua anima faceva il pendolare tra il mondo delle Idee e il caffè all'angolo
21 marzo 2024 di
Hey, ti ricordi di quella volta che hai vissuto in un'idea platonica?
Alessandro Liggieri

In questo viaggio non autorizzato nella reminiscenza platonica, scopriremo insieme come Platone possa aiutarti a ritrovare te stesso, senza nemmeno uscire di casa.

Benvenuto nel labirinto della mente: la partenza verso il ricordo delle Idee

Ehi, sei mai capitato a fissare il vuoto oltre il tuo smartphone, chiedendoti se c'è di più nella vita oltre a scorrere senza fine su social network che sembrano più affollati di una svendita di fine stagione? Beh, ho una novità per te: c'è di più, molto di più. E no, non sto parlando di scoprire un nuovo hobby, come il tricot o il paracadutismo indoor. Sto parlando di qualcosa di così antico, così profondamente intrecciato nel tessuto stesso della nostra esistenza, che potresti iniziare a chiederti se il tuo vero scopo nella vita sia stato sempre lì, nascosto in piena vista, come le chiavi che cerchi mentre le tieni in mano. 

Immagina per un momento di poter scivolare indietro nel tempo, non per rivivere quel primo imbarazzante appuntamento o correggere quell'orribile taglio di capelli del liceo, ma per immergerti in un mondo di idee pure, concetti non contaminati dalla realtà caotica e spesso deludente in cui ci troviamo. Un luogo dove la bellezza, la giustizia, e l'amore non sono solo parole su cui inciampiamo nei nostri maldestri tentativi di essere degli esseri umani decenti, ma sono essenze viventi, vibranti, che puoi quasi toccare... o almeno ricordare.

Sì, sto parlando della reminiscenza platonica. Quel concetto secondo il quale la tua anima, prima di decidere di fare un tuffo nel corpo che ora occupi, passeggiava libera e sovrana nel lussureggiante giardino delle Idee, facendo amicizia con concetti tanto elevati che ora, tentando di ricordarli, ti viene il mal di testa solo a pensare di pensarci. E se ti dicessi che questo viaggio alla scoperta di ciò che la tua anima sapeva prima di diventare troppo intima con il tuo divano è esattamente ciò di cui hai bisogno? Non per ritrovare le chiavi o migliorare il tuo punteggio a quel videogioco che non ammetterai mai di giocare, ma per riscoprire te stesso, il te stesso più autentico, quello che sa, che ricorda, che anela a riconnettersi con le verità universali che una volta chiamava amiche.

Preparati, amico mio, perché stiamo per fare un tuffo testa prima nel profondo blu della filosofia, senza salvagenti e con nient'altro che la nostra innata curiosità per guidarci. E chi sa? Forse scopriremo che le chiavi che abbiamo perso non aprono solo la porta di casa, ma anche quella che conduce al riconoscimento di chi siamo stati prima di diventare... beh, prima di diventare noi.

Nel cuore del dialogo: svelare i misteri della reminiscenza platonica

Ora che ti ho attratto con la promessa di un'avventura filosofica da far impallidire Indiana Jones al confronto, è il momento di immergerci davvero. Sì, proprio così, nel cuore pulsante della reminiscenza platonica. E no, non è il titolo di un film d'azione degli anni '80 che hai mancato perché eri troppo impegnato a non essere nato. È qualcosa di molto più epico.

Immagina di essere in un club esclusivo, il genere che non ti farebbe mai entrare nella vita reale, dove le Idee come Bellezza, Giustizia e Verità non sono solo elencate nel menu dei cocktail ma sono le vere e proprie star della serata. E la tua anima? Oh, era un habitué, girava per il locale come se ne fosse il proprietario, conversando animatamente con questi concetti astratti come vecchi amici al bancone di un bar.

Ma poi, per qualche ragione che solo i filosofi in toga potrebbero spiegarti, hai deciso che era il momento di lasciare il party. Forse perché l'umanità aveva bisogno di te, o forse perché avevi semplicemente finito i drink gratuiti. Quindi, sei sceso nel mondo materiale, dove le Idee sono un po' più sfocate e molto, ma molto più complicate da afferrare. E da allora? Beh, diciamo che hai avuto una specie di amnesia da sbornia cosmica.

La buona notizia, però, è che non tutto è perduto. Secondo il nostro amico Platone, con un po' di sforzo e forse qualche goccia di vino in più, puoi iniziare a ricordare. Non è una questione di imparare qualcosa di nuovo, ma di riscoprire ciò che la tua anima sapeva già. È come quando trovi quel paio di occhiali che avevi smarrito mesi fa, solo che invece di occhiali, sono le fondamenta stesse della tua esistenza.

Ecco il bello della reminiscenza platonica: ci dice che, in fondo, dentro di noi, abbiamo già tutte le risposte. Dobbiamo solo smettere di distrarci con le notifiche del cellulare abbastanza a lungo da ascoltare. Sì, potrebbe sembrare un po' come cercare di capire il finale di un film guardando solo i trailer, ma è qui che entra in gioco la magia del ricordo. Ogni volta che riconosciamo la bellezza in un tramonto, la giustizia in un atto di altruismo, o la verità in un momento di chiarezza, è la nostra anima che fa capolino, ricordandoci che, una volta, sapevamo esattamente cosa stavamo facendo.

Quindi, mentre procediamo in questo viaggio, teniamo gli occhi aperti per quei momenti di 'ah-ah', quando qualcosa dentro di noi fa 'click' e una piccola parte del grande puzzle torna al suo posto. Perché, amici miei, in quei momenti, non stiamo solo imparando; stiamo ricordando. E chi sa quali altri segreti, quali altre verità, quali altri drink gratuiti la nostra anima ha lasciato indietro nel club esclusivo delle Idee?

Ritrovare sé stessi tra le Idee: cosa ci insegna Platone oggi

E così, dopo aver zigzagato attraverso l'intricata foresta della reminiscenza platonica, ci ritroviamo qui, un po' più saggi, un po' più confusi, ma sicuramente più intrippati di quando abbiamo iniziato. Che viaggio, eh? Come quel giro in montagne russe che pensavi fosse una buona idea fino a quando non hai iniziato a chiederti se il pranzo sarebbe rimasto dove dovrebbe. Ma eccoci, piedi fermi a terra, con la testa ancora tra le nuvole delle Idee, a riflettere su ciò che abbiamo (ri)scoperto.

Abbiamo ballato con concetti così eterei che farebbero girare la testa a chiunque, abbiamo flirtato con la possibilità che la nostra anima sia più vagabonda di un vagabondo in pausa sabbatica, e abbiamo persino accarezzato l'idea che tutto ciò che conosciamo e amiamo sia stato con noi molto prima di mettere piede su questo pianeta. Non male per una giornata di lavoro filosofico, direi.

Ma cosa ci portiamo a casa da questa avventura, oltre a una possibile crisi esistenziale e una nuova lista di letture che farebbe impallidire la biblioteca di Alessandria? Semplice: la consapevolezza che dentro di noi c'è un universo intero da esplorare. Che la conoscenza non è solo lì fuori, in libri polverosi e conferenze tediose, ma è nascosta nei corridoi e nelle stanze segrete della nostra anima, aspettando solo di essere (ri)scoperta.

Forse Platone aveva ragione, dopo tutto. Forse abbiamo vissuto mille vite prima di questa, forse abbiamo bevuto alla stessa fonte delle Idee, o forse è solo un modo molto poetico di dire che abbiamo un potenziale illimitato nascosto dentro di noi, in attesa di quel momento 'eureka' che ci farà dire: 'Ah, ecco cos'era!'.

Quindi, mentre torniamo alle nostre vite, ai nostri affanni quotidiani e alle nostre piccole vittorie, teniamo a mente questo: ogni volta che ci imbattiamo in qualcosa di bello, di giusto, di vero, facciamoci un piccolo inchino, o un high five, se preferite. Perché in quel momento, non stiamo solo vivendo; stiamo ricordando. E in quel ricordo, in quella scintilla di riconoscimento, c'è qualcosa di incredibilmente potente. C'è la prova che, anche se per un solo istante, la nostra anima ha ritrovato la strada di casa, nel club più esclusivo che ci sia: quello delle Idee.

Allora, amico mio, la prossima volta che ti troverai a contemplare il mistero della tua esistenza, ricordati di sorridere. Perché sei in buona compagnia. E chissà, forse la risposta che cerchi è già lì, nascosta in un angolo della tua anima, che aspetta solo di fare il suo grande ingresso, accompagnata da un battito di mani e un calice di vino del mondo delle Idee. Salute!

Perché te lo consiglio

Ti consiglio di approfondire la reminiscenza platonica perché, ammettilo, chi non vorrebbe scoprire di avere un passato cosmico da influencer delle Idee? È come scoprire che la tua anima ha viaggiato più di te. 

Perché non te lo consiglio

Non ti consiglio di approfondire la reminiscenza platonica perché, onestamente, potresti finire per passare più tempo a interrogarti sul significato della vita che a viverla. E se la risposta fosse 42? Sarebbe un bel guaio, dopo tanta filosofia.

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Alessandro Liggieri 21 marzo 2024
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