Le otto montagne: il viaggio meno previsto del decennio

Scaliamo le vette della narrativa con Cognetti. Spoiler: è meno faticoso di quanto pensi!
21 marzo 2024 di
Le otto montagne: il viaggio meno previsto del decennio
Alessandro Liggieri

Preparati a un tour de force emotivo con 'Le otto montagne', un mix avventuroso di introspezione e paesaggi da cartolina, il tutto senza la necessità di indossare scarponi da trekking. 

Camminare senza farsi male

"Le otto montagne" è un po' come partecipare a una maratona di racconti intorno a un fuoco di campo, ma con meno fumo negli occhi e più magia nelle parole. Seguiamo i passi di due amici, uno quasi nato con gli scarponi ai piedi, l'altro che considera una scalata di successo il tragitto dal divano al frigo. La loro storia è un tappeto di ricordi e riflessioni, tessuto tra le montagne come simbolo delle loro personali sfide e scoperte. Non aspettarti inseguimenti in stile James Bond o misteri alla Sherlock Holmes. Qui l'avventura è nel cuore, nelle risate, nelle lacrime, e nel trovare la bellezza inaspettata nelle piccole cose, come un fiore che sboccia in una roccia o una rivelazione fatta sotto un cielo stellato. Questa narrazione è un inno all'amicizia, un'ode alla natura, e una meditazione sul significato della vita, il tutto servito con una generosa dose di introspezione e qualche battuta da far sorridere anche lo scalatore più serio.

Vista dalla cima con un binocolo ironico, e ora con zoom

Dare un giudizio a "Le otto montagne" di Cognetti è un po' come cercare di descrivere il gusto del gelato al cioccolato a qualcuno che non l'ha mai assaggiato. Sì, è un 8/10, ma lasciami spiegare. La narrazione è come un fiume che scorre tranquillo ma sa essere impetuoso quando serve. Ogni pagina è come un passo in un cammino di montagna: a volte faticoso, ma sempre gratificante. Le descrizioni? Sono un dipinto vivido, ti trasportano direttamente tra le vette innevate senza bisogno di scarponi. I personaggi sono così ben delineati che ti sembra di averli incontrati in qualche rifugio di montagna, ognuno con la sua storia e i suoi segreti. E lo stile di Cognetti? È un bilanciamento perfetto tra poesia e prosa, con quel tocco di umorismo che fa sorridere anche il lettore più serioso. Quindi sì, è un 8/10 perché, ammettiamolo, anche le migliori scalate hanno qualche pietra scivolosa. Ma è proprio in quei momenti che ti rendi conto della bellezza dell'intero viaggio. 

Perché te lo consiglio 

Ti consiglio questo libro se ti piacciono le storie che esplorano l'animo umano con la stessa cura di un artigiano che intaglia un legno pregiato. Qui si scava nelle piccole crepe della nostra natura, e fidati, è affascinante.

Perché non te lo consiglio

Non te lo consiglio se la tua idea di lettura ideale include inseguimenti in auto e esplosioni. Qui l'azione è più sottile, come la differenza tra un buon vino invecchiato e una birra sgasata.  

Ti do consigli, poi vedi tu...

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Alessandro Liggieri 21 marzo 2024
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