Esplora l'Alto e il Basso: etica e aspirazioni nelle filosofie antiche

Quando i pensatori del passato guardavano alle stelle e si grattavano la testa.
21 maggio 2024 di
Esplora l'Alto e il Basso: etica e aspirazioni nelle filosofie antiche
Alessandro Liggieri

Scopri come gli antichi filosofi non si limitavano a chiedersi "come vivere?" ma anche "perché diavolo vivere?". Un viaggio tra etica e aspirazioni trascendentali.

Filosofia o soliloquio di un pensatore solitario?

Ciao! Ti sei mai chiesto cosa facessero le persone prima dell'invenzione del binge-watching e dei social media? Bene, lascia che ti porti indietro nel tempo, in un'era dove le distrazioni erano poche e le toghe erano il massimo dello streetwear. Qui, nella polverosa e gloriosa antichità, la gente non solo camminava su strade che sarebbero diventate rovine da Instagram, ma si dilettava anche in una delle attività più vintage di sempre: la filosofia.

Ah, la filosofia! Non il genere di cosa che puoi googlare velocemente o discutere sotto la doccia. Parliamo del grande, del profondo, del tipo di pensiero che ti fa mettere la mano sul mento e guardare nel vuoto per ore. Questi antichi eroi del pensiero non si accontentavano di chiacchiere sul meteo o di chi ha vinto l'ultima corsa di carri. No, loro giocavano in un'altra lega.

Perché quando non stai cercando di sopravvivere alle invasioni barbariche o di capire come far quadrare il bilancio familiare senza l'aiuto di Excel, hai un sacco di tempo per pensare. E pensare in grande. I nostri filosofi non erano semplici pensatori solitari; erano le rockstar del loro tempo. Immagina Socrate, che non solo aveva il coraggio di chiedere a tutti "Ma tu, sai davvero qualcosa?", ma indossava anche quella toga come se fosse nato per farlo.

Quindi, mentre oggi potresti pensare che discutere di etica, giustizia e realtà possa essere quanto di più vicino a un monologo di Shakespeare, per i nostri amici togati, era il pane quotidiano (o meglio, il vino quotidiano). Ed erano bravi, tanto che ancora oggi ci scervelliamo su cosa volessero davvero dire.

Perciò, ti invito a lasciare da parte il tuo smartphone, prendere un bel respiro e prepararti a un tuffo nel mondo dove le domande "Chi sono?", "Da dove vengo?" e "Dove diavolo ho lasciato le chiavi?" avevano tutto un altro peso. E chissà, magari scoprirai che filosofare è più eccitante di quanto pensi, specialmente quando non devi preoccuparti di indossare correttamente una toga mentre lo fai.

Tra stelle e sassi – la ricerca del trascendente 

Quindi, ti sei mai trovato/a a guardare le stelle, forse tenendo in mano un bicchiere di qualcosa di forte, e hai iniziato a chiederti, "Hey, c'è qualcosa là fuori più grande di un buon vintage?" Bene, non sei solo/a. Questo è esattamente ciò che facevano i nostri amici filosofi antichi, solo che probabilmente avevano meno distrazioni digitali e più tempo per riflettere su queste grandi domande, tra una sgranocchiata di olive e un sorso di vino annacquato.

E non parliamo di una ricerca casuale di risposte. Oh no, questi tipi si gettavano nell'abisso dei grandi misteri con l'ardore di chi sa che non c'è una serie TV che possa rivelare la stagione finale della vita. Ma cosa cercavano esattamente? Beh, niente di meno che il trascendente – quel qualcosa che sta oltre il quotidiano, che ti fa sentire una connessione con l'universo che non può essere spiegata postando un selfie su Instagram.

Per i pensatori come Platone, per esempio, la realtà visibile era solo un'ombra di forme più pure e perfette – le idee, che esistevano in un regno che nemmeno il miglior VR può simulare. Immagina di vivere in un mondo dove tutto ciò che vedi è solo una copia sbiadita di qualcosa di molto più figo, accessibile solo tramite la mente. È come scoprire che tutti i film che hai visto sono solo trailer di qualcosa di molto, molto meglio.

E poi c'era Aristotele, che, invece di guardare verso un mondo ideale, diceva che dobbiamo concentrarci sul qui e ora per scoprire la nostra "eudaimonia", che suona come una nuova app di fitness, ma in realtà significa trovare il modo di vivere al meglio la vita umana. Niente mondi fantastici, solo una solida comprensione di come essere la migliore versione di te stesso/a, il che, ammettiamolo, è piuttosto epico.

Quindi, mentre ti aggiri tra queste antiche idee, è facile sentirsi come un esploratore spaziale in un universo di pensieri profondi. Ogni filosofo ti lancia una stella cadente di saggezza, e sta a te catturarla e farla brillare nel tuo piccolo cielo personale. E la cosa bella è che non devi indossare un casco spaziale per questo viaggio attraverso le stelle e i sassi della filosofia antica.

E mentre rifletti su tutto questo, ricorda: il trascendente potrebbe non essere qualcosa da raggiungere o da scoprire, ma forse qualcosa che già viviamo quando ci chiediamo, "E ora, che cosa faccio con questo olivastro?"

E quindi? 

Dopo aver navigato tra le stelle del pensiero antico e scivolato sui sassi delle loro venerabili teorie, ti ritrovi forse un po' più saggio/a, un po' più perplesso/a, o solo tremendamente affascinato/a da quanto fossero complicati questi antichi ragazzi della filosofia. Sì, hanno impostato le fondamenta per quasi ogni grande domanda esistenziale che Google non riesce ancora a rispondere con precisione.

Ma cosa ci portiamo a casa dopo tutto questo girovagare nei meandri del pensiero filosofico? Forse, il punto non è trovare una risposta definitiva, perché, spoiler alert, non c'è un finale netto come nei film dove tutti vivono felici e contenti o qualcuno muore tragicamente. La filosofia, specialmente quella antica, ci insegna che il bello è proprio nel chiedere, nel cercare, nel fare quella cosa stranamente umana di guardare il cielo e chiedersi "perché".

Quindi, sì, magari non ti sei svegliato/a questa mattina pensando di dover decidere se viviamo in un'ombra delle Forme platoniche o se dobbiamo tutti cercare la nostra "eudaimonia" aristotelica nel quartiere del fitness. Ma immergersi in queste idee è un po' come fare stretching: fa bene, anche se a volte ti tira in modi che non sapevi di poter essere tirato.

E, alla fine, se qualcuno alla prossima festa ti chiede, "Ehi, cosa ne pensi dell'etica nicomachea?" potrai rispondere con un sorriso sapiente e dire, "Beh, lascia che ti racconti una cosa o due," e lanciarti in un discorso che potrebbe non chiarire l'universo, ma sicuramente renderà la conversazione infinitamente più interessante.

Quindi, prendi queste antiche perle di saggezza, mescolale con la tua moderna prospettiva e vedi cosa succede. E ricorda, ogni passo nel mondo della filosofia è un passo che ti avvicina un po' di più a capire non solo chi erano quegli antichi pensatori, ma chi sei tu in questo vasto e folle mondo. E se questo non è un viaggio degno di essere intrapreso, allora cosa lo è?

Perché te lo consiglio

Approfondire questi temi non solo ti fa sembrare intelligente alle feste, ma ti offre anche una prospettiva su come gli antichi tentativi di rispondere a domande etiche possano ancora illuminare i nostri dilemmi moderni.

Perché non te lo consiglio

Sei tipo che preferisce non porsi troppe domande e prendere la vita come viene, forse rimuginare sulle riflessioni di Platone o Aristotele sul "perché siamo qui" potrebbe farti girare la testa più di un bicchiere di vino troppo forte. 

Ti do consigli, poi vedi tu...

  Curioso di scoprire di più? Salta nel mio blog per un viaggio indietro nel tempo che potrebbe, giusto forse, darti qualche risposta.

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Alessandro Liggieri 21 maggio 2024
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